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La Madonna delle Nevi torna a mostrarsi. Terminato il recupero, sabato l'inaugurazione

MONTE URANO – Una chiesetta di poco valore artistico, che per oltre seicento anni ha custodito un piccolo gioiello. Un gioiello che rischiava di andare perso per sempre ma che invece è stato recuperato e tra qualche giorno potrà tornare a mostrarsi. Opera quattrocentesca di Pier Palma da Fermo, La Madonna delle Nevi troverà casa nella sala del Consiglio comunale e che sarà inaugurata sabato 30 maggio.

Stamattina la conferenza stampa per la presentazione dei lavori di restauro, descritti dal soprintendente Claudio Maggini. “Siamo – ha detto – all'ultima fase di un doloroso intervento di distacco, altri due mesi nella chiesa e non sarebbe stato possibile salvare l'affresco”. Sì, perché la chiesa in cui era custodita l'opera, Sant'Isidoro – prima Santa Maria delle Nevi, prima ancora Santa Maria della Misericordia – è ridotta davvero male: tenuta su da una rete metallica, con una lamiera a fare da tetto. Di proprietà del Comune, l'edificio si trova in via Stadio e fino agli '70 era in piena attività e con un “bilancio” in attivo, vi si celebrava messa due volte al mese e le preghiere nel mese di maggio. Poi il declino e il progressivo abbandono.

“Staccare un affresco dalla parete in cui si trova – ha continuato Maggini – non è una pratica consigliata, ma era l'unico modo per salvarlo. Quando l'ho visto per la prima volta ho subito capito che non c'era tempo da perdere: si stava 'sfogliando' e la ditta che si è occupata del restauro (Nino Pieri di Urbino), prima di staccarlo, lo ha dovuto asciugare con delle stufe”. Una volta staccata, l'opera è stata portata ad Urbino dove è stata recuperata e, per una piccola parte, restaurata. I lavori – costati circa 20mila euro (15mila a carico del Comune e 5mila donati dalla Fondazione Cariferno) – sono iniziati i primi mesi del 2014, e lo scorso 18 maggio l'affresco è tornato a Monte Urano. Ora sarà visibile a tutti, in una sala consiliare rinnovata e arricchita anche dalle tele del pittore locale Ludovico Spagnolini.

Grande la soddisfazione del sindaco Moira Caligola che ha sottolineato come il recupero dell'affresco, oltre ad un indubbio valore artistico, abbia un grande significato storico e culturale, e del consigliere comunale e critico d'arte Loretta Morelli che ha ribadito l'importanza sociale di una simile opera, perché “tra i compiti di un'amministrazione c'è quello di preservare la storia della propria comunità”.

L'affresco sarà inaugurato sabato 30 maggio in Comune. Alle 10 si inizierà con i saluti del sindaco e del presidente della Fondazione Carifermo Alberto Palma; seguiranno gli interventi della consigliera Morelli, del prof. Nunzio Giustozzi e del soprintendente Claudio Maggini e la proiezione di alcune immagini realizzate durante il restauro. Si passerà poi nella sala del Consiglio comunale dove l'affresco sarà mostrato ufficialmente.

“Un felice esempio di collaborazione tra un ente ministeriale (la Soprintendenza) e uno territoriale (il Comune)”, ha sintetizzato Maggini che ha proseguito: “Si potrebbe pensare a creare un circuito di visite alle opere di Pier Palma da Fermo, che sono custodite in diverse chiese del territorio, tra cui quella di Sant'Agostino a Fermo. Ma per farlo serve che i Comuni collaborino tra di loro. All'estero è una prassi consolidata, non capisco perché non si riesca a fare altrettanto in Italia”. A buon intenditor...

Francesca Pasquali

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