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Grande successo per il Festival “Le Parole della Montagna”: da 16 anni appuntamento imperdibile di luglio nelle Marche

FERMANO - Un grande successo anche quest’anno per il Festival Le Parole della Montagna. Parola-guida dell’edizione è stata “Precipizio”, che ha ispirato i numerosi panel e gli illustri ospiti per un Festival che, da ben 16 anni, è ormai appuntamento imperdibile di luglio nelle Marche.
Molto apprezzate le due anteprime nei comuni di Monteleone di Fermo e Monte San Martino che hanno registrato il tutto esaurito con argomenti di grande interesse e ospiti d’eccezione. Ma è stato nel piccolo borgo di Smerillo che, come ogni anno, si è compiuta la magia. Il precipizio, baratro in cui si può cadere o luogo da cui risalire per poi rinascere, è diventato protagonista ed è stato sviscerato da tutti i punti di vista: linguistico, spirituale, filosofico, artistico e letterario. Ma non è solo la disanima ad attrarre il pubblico, sempre presente e numeroso, ma l’umanità vivace e coinvolgente che si crea in un luogo iconico dell’entroterra fermano. “A Smerillo è possibile incontrarsi, dialogare e dibattere con i relatori e gli artisti a disposizione di chi vuole approfondire e confrontarsi. Il panorama e i tramonti invitano alla riflessione così come il richiamo dei falchi e il canto delle cicale. La natura è compagna fedele del Festival e la montagna, presenza benigna e costante, resta ispiratrice primaria”, ricordano gli organizzatori del Festival.


Anche quest’anno grandi nomi si sono alternati sul palco: Daniele Mencarelli, Matteo Della Bordella, Alessandro Vanoli, Don Marco Pozza, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Antonino Tamburello e tanti altri. La musica dalla piazza animata dalla Banda Gaber si è trasferita nei boschi con Theo Taeardo così come la poesia di Davide Rondoni e dell’agorà poetica completamente rinnovata.
Ospiti fissi i ragazzi della Comunità di Recupero Dianova che, proprio come libri, si sono aperti e hanno raccontato le loro storie piene di tanta vita a formare una Biblioteca Umana. “Tante emozioni si sono concentrate nei giorni del festival, quindi, e un momento particolarmente commovente è stato quello della performance artistica di Gianluca Panareo a cura di Cecilia Casadei che ha ricordato i momenti del sisma del 2016 che ha segnato per sempre i nostri borghi”, ci sottolineano ancora gli organizzatori. E a parlare di terremoto è stato anche il Senatore Guido Castelli con un intervento incentrato proprio sulla possibilità di ricostruire e articolare una nuova idea di futuro nei luoghi colpiti dal sisma.


E ancora: tante le parole positive sull’orlo del precipizio: speranza, fiducia, gentilezza, amore e tante anche le risate suscitate dagli interventi di Cesare Catà e Piero Massimo Macchini che con ironia hanno riflettuto sul tema.
Il viaggio che si compie a Le Parole della Montagna è ricco dal punto di vista emotivo e interiore, così come è stato evidente ai saluti finali commossi della Direttrice Artistica Simonetta Paradisi che ha coinvolto ed emozionato il pubblico, così come i giovani volontari dell’Università di Macerata partner da quest’anno del festival. “Mentre ci si da appuntamento all’anno prossimo, con la consapevolezza di aver condiviso momenti unici e speciali, è ancora viva nei partecipanti una piccola malinconia, un desiderio di restare e conservare l’atmosfera magica provata a Smerillo, lontano dai luoghi comuni, vicino all’essenziale, dentro al proprio passo lento, ascoltando le parole della montagna”, ricorda e conclude Simonetta Paradisi.


Il Festival “Le Parole della Montagna” è stato possibile grazie a Fondazione Carisap, Fondazione Marche Cultura, Fondazione Carifermo, Unimc, Comune di Smerillo, Comune di Monteleone di Fermo, Comune di Monte San Martino, CAI regionale, Regione Marche.
Il Festival si è inoltre avvalso della prestigiosa partnership dell’Università di Macerata.

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