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Fermo e Torino vicine nel nome dell'Unesco

FERMO - Fermo e Torino sempre più vicine. Nel nome dell’Unesco. Fra la città marchigiana ed il capoluogo di regione piemontese si sta instaurando un rapporto di collaborazione, nell’ambito delle rete delle Learning Cities dell’Unesco, di cui entrambe fanno parte, uniche città italiane: Torino dal 2016, Fermo - in particolare - si è vista accettare la candidatura nel marzo scorso, a coronamento di una tradizione storica nel campo dell’istruzione e dell’educazione.

In questi giorni, il vice Sindaco e assessore alla cultura e turismo Francesco Trasatti ha incontrato nella città piemontese Federica Patti, assessore con delega a “Torino Città Educativa” e Francesca Leon, assessore alla cultura. Incontro nel corso del quale è stato possibile presentare le caratteristiche che hanno portato le rispettive città a poter entrare nella rete Unesco, trovare dei punti di contatto in comune e avviare collaborazioni.
“Abbiamo sempre detto che a questo prestigioso riconoscimento avremmo fatto seguire un lavoro concreto: questo primo contatto con Torino ne è una dimostrazione – ha detto l’assessore Trasatti – in particolare in questo incontro, per cui ringrazio ancora per la disponibilità entrambe le assessore, abbiamo parlato di voler lavorare su progetti che riguarderanno l’istruzione a 360 gradi, dall’alternanza scuola-lavoro, alla formazione professionale, agli studi universitari, senza dimenticare progetti culturali ad hoc fra cui il nostro festival della scienza Fermhamente. In questo lavoro c’è stata la comune volontà di avere, come città dell’apprendimento, un’attenzione particolare al tema dell’accessibilità alla cultura, non solo verso le disabilità ma in un’accezione a più ampio raggio. Incontro proficuo, dunque, al quale seguirà un aggiornamento a stretto giro”.
Come noto, il percorso della Città di Fermo per il suo ingresso nel circuito mondiale delle Città dell’Apprendimento (l’Unesco Global Network of Learning Cities) era partito nel 2017 con la predisposizione di un dossier, redatto dal Prof. Carlo Nofri della scuola superiore per mediatori linguistici San Domenico, a sostegno della candidatura della Città. Un primo step si era avuto già con il formale appoggio dell’Unesco Italia alla candidatura: poi da Amburgo, sede dell’Istituto Unesco per l’apprendimento, è arrivata la piena accettazione (dopo la notizia di questo ingresso data a Fermo dal Sindaco Calcinaro nel corso della presentazione dei corsi per mediatori linguistici, come si ricorderà allo scopo di presentare il riconoscimento e poter creare un gruppo di lavoro, l’Amministrazione Comunale di Fermo ha incontrato nella sede della Camera di Commercio i rappresentanti del mondo della scuola fermana).
Torino, dunque, città nella rete delle Learning Cities ma anche Città Creativa dell’Unesco, così come Fabriano, in questo network dal 2013 per l’artigianato, le arti e le tradizioni popolari di cui si è fatta promotrice l’imprenditrice Francesca Merloni, che nel 2019 ospiterà il 13esimo Meeting annuale delle Città Creative Unesco a cui parteciperanno 400 delegati da tutto il mondo: per tre giorni si confronteranno sui temi che il Network sostiene, ovvero su politiche culturali generatrici di nuove politiche urbane e sullo sviluppo di attività e programmi rivolti a ricerche fondate sul rapporto lavoro-nuove tecnologie innovative. Meeting cui prenderà parte anche Fermo con uno stand dedicato e con la visita di una nutrita delegazione in città e nel Fermano. Fermo che, con Fabriano, ha tenuto un incontro informale nei giorni scorsi ad Ancona nella sede della Fondazione Aristide Merloni, cui ha preso parte anche il prof. Carlo Nofri, per affrontare i temi del meeting e, al di là di questo appuntamento, auspicare l’attenzione dell’istituzione regionale affinché faccia leva sulla forza delle città marchigiane nei circuiti Unesco (Urbino, Pesaro, Fabriano e Fermo), per la loro valenza culturale, turistica e promozionale a beneficio dell’intero territorio.
Dunque, sul percorso delle Learning Cities il Comune di Fermo procede speditamente, anche forte di annoverare fra le scuole della città l’Itet “Carducci-Galilei” che ha precorso i rapporti con l’Unesco, come primo istituto scolastico delle Marche riconosciuto dal Comitato Giovani Unesco per progetti sulla responsabilità sociale dell’impresa e sulla sostenibilità ambientale.
Per la città di Fermo inoltre il rapporto di collaborazione con Torino segna un ulteriore passo nelle relazioni culturali di spessore con città metropolitane, come si è già avuto con Milano (che ha visto il Rubens protagonista di ben due esposizioni, oltre all’esibizione della Cavalcata al Castello Sforzesco) e con Roma (anche in questo caso in occasione di una mostra ospitante l’Adorazione dei Pastori).
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