Stampa questa pagina

Belmonte sempre più nel segno dei Piceni e dell’archeologia

BELMONTE PICENO - 14mila euro: dopo la partecipazione a un bando per l’assegnazione di risorse volte all’implementazione di musei esistenti nelle Marche, è questa la cifra concessa ai Comuni di Belmonte Piceno e Grottazzolina. Attraverso i fondi erogati, le due amministrazioni della media Valtenna hanno l’intenzione di investire sulla divulgazione del patrimonio storico-archeologico su emittenti nazionali e sulla realizzazione di un plastico di una tomba picena e manichini vestiti con tessuti e monili antichi. Inoltre altre proposte stanno prendendo forma.

Come è nata la sinergia con Grottazzolina e quindi di partecipare insieme? “Una delle motivazioni principali è che a Palazzo Benedetti è presente una mostra fotografica permanente in cui sono ritratti scavi e reperti. Inoltre c’è una necropoli picena oltre ad essere un Comune limitrofo con cui già abbiamo collaborato su altri fronti, come per ciò che riguarda l’ecocentro” afferma Ivano Bascioni, sindaco di Belmonte Piceno.

Quali sono le ulteriori idee che avete sul piatto in merito all’utilizzo dei fondi? “Ci sono dei progetti da definire comunque si pensa a una pubblicazione in comune dove viene raccontata la storia dell’archeologia picena, un video dedicato a entrambi i Comuni. Le riproduzioni degli oggetti piceni a cui abbiamo pensato saranno utili soprattutto alla conoscenza degli studenti, anche per capire come si poteva fondere il bronzo quando non c’erano le attuali tecnologie”.

Il filone comune è dunque quello dei Piceni: a Grottazzolina, infatti, gli stessi furono inventori della ruota dotata di raggi utilizzati come ammortizzatori e della fibula, una sorta di antica fibbia, a tre bottoni. A Belmonte Piceno il Museo dei Piceni ha fatto registrare negli ultimi due anni e mezzo circa 10mila visitatori ed è proprio quest’ultimo che il sindaco Bascioni ha intenzione di ampliare. “I giorni scorsi sono tornati gli archeologi di riferimento e si sta studiando il terreno attraverso georadar e altre tecniche per individuare le zone più interessanti e quindi fare una mappatura. Gli scavi verranno aperti il 17 settembre e terminare il 30 ottobre. Ciò che verrà rinvenuto sarà portato nel museo, dopo essere stato catalogato e restaurato. Il progetto che riguarda il museo è a medio/ lungo termine: abbiamo già individuato un secondo locale più spazioso, da adeguare, in cui spostare tutto”.

Avete stipulato un Patto di amicizia con i Comuni italiani di Verrucchio, Castiglione della Pescaia e Concordia Sagittaria. In cosa consiste? “Abbiamo suggellato il patto il 12 novembre 2017. Al momento prevede delle iniziative, per ora abbiamo fatto una pubblicazione insieme che si trova in tutti e quattro i musei, abbiamo partecipato uniti alla più importante fiera dedicata al turismo archeologico in Italia che si tiene a Firenze. Il 7 ottobre ci sarà una conferenza a Verrucchio, in provincia di Rimini, a cui parteciperanno tutti i Comuni del patto. Per il futuro, abbiamo ipotizzato di creare un sito internet apposito e di realizzare altre pubblicazioni e di estendere il patto anche ad altri musei di altri comuni legati all’ambra. L’iniziativa è stata coordinata dal C.I.V.I.A. della Repubblica di San Marino che studia le rotte antiche come, per l’appunto, quella della via dell’ambra”.

Il Museo dei Piceni è visitabile senza prenotazione la domenica, dalle ore 16 alle 19, altri orari e altri giorni su prenotazione, telefonando al Comune, 0734.771100.

Silvia Ilari

Devi effettuare il login per inviare commenti