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Andar per mare all’Oratorio di Santa Monica

FERMO - Ancora una lodevole iniziativa dell’Associazione ARMONICA-MENTE, che organizza l’apertura al pubblico di tesori della città, altrimenti poco visitabili. Si tratta dell’Oratorio di Santa Monica, (adiacente alla Chiesa di Sant’Agostino), un’architettura notevole terminata nel 1425, ricca di pregevoli affreschi. È un periodo d’oro per la città, che potenti laici e religiosi arricchiscono di opere d’arte, convocando pittori dello stile Gotico internazionale, abili nel raffrontare linguaggi del passato con quelli del Rinascimento che si sta affermando. Gli affreschi sono in gran parte di Pietro di Domenico di Montepulciano con Giacomo di Cola da Recanati, allievi dei fratelli Salimbeni - una gloria del gotico internazionale in Urbino. Dal 1430 sulle pareti allestiscono uno spettacolo comune alle chiese cristiane fin dal medioevo: una Bibbia divulgata da immagini che raccontano storie religiose, un libro aperto di cui si possono leggere contemporaneamente tante pagine.

Il 30 novembre la professoressa Luana Trapè terrà un intervento sul ciclo, con una lettura personale e originale dell’affresco di San Giovanni Evangelista. “Un viaggio per mare” partendo dalle tre navicelle lì raffigurate, intrapreso anche nelle sue opere inedite esposte.

Si potrebbe dire che l’affresco sia stato realizzato da un pittore visionario per un santo tanto visionario da scrivere l’Apocalisse. L’intera opera gioca su un contrasto di movimento e immobilità: l’animazione dell’angelo, con le vesti, le ali, i nastri svolazzanti, come mossi da un alito divino che lo circonda. E poi le navicelle: andando e tornando formano quasi un cerchio, un’aureola intorno a Giovanni, redattore della parola di Dio. Statico invece il santo e l’amata città di Efeso - da dove era stato esiliato - che il pittore gli fa comparire di fronte. E poiché l’arte ama portarci attraverso lo spazio e il tempo, il passato e il futuro, quella raffigurata non è la città effettivamente vissuta da Giovanni, con le poderose architetture della classicità greca, bensì una città medioevale con una chiesa, torri e palazzi romanici in una cinta di mura.

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