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Variante del Ferro, il Comune: "Intervento risolutivo entro il prossimo anno"

FERMO - Quando si dice "fare il passo più lungo della gamba". Fermo, Variante alla Strada del Ferro – meglio conosciuta come “il Ferro” – arteria fondamentale per la città, che ha alleggerito di molto il traffico, soprattutto pesante, da e per la costa, ma che, dalla sua inaugurazione (era il maggio 2009) viene ricordata soprattutto per le colate di fango che, ad ogni acquazzone un po' più consistente, non fanno mancare la loro presenza sulle corsie, inducendo le amministrazioni di turno a chiuderle.

Progetto sbagliato? Lavori malfatti? Inaugurazione affrettata? Niente di tutto questo, secondo il Comune. Colpa del terreno, piuttosto: quel misto di sabbia e argilla che prima assorbe con facilità le precipitazioni, per poi respingerle, creando smottamenti. E colpa dei soldi, sufficienti per sbancare una collina, costruirci una strada a quattro corsie (in origine ne erano previste otto) e inaugurarla, ma non abbastanza per realizzare quelle opere complementari che ne avrebbero garantito la sicurezza.

Pioggia dopo pioggia, smottamento dopo smottamento (ultimo in ordine di tempo il nubifragio che si è abbattuto sul Fermano il marzo scorso, con vari allagamenti lungo la strada e la corsia in salita rimasta chiusa per sei mesi), intervento tampone dopo intervento tampone, arriviamo ad oggi. Secondo punto dei cinquanta del programma elettorale dell'allora candidato sindaco Calcinaro, su una soluzione definitiva della questione “Variante del Fermo”, l'attuale amministrazione sembra puntare molto. “Abbiamo inserito la stabilizzazione del versante stradale nel Piano delle opere pubbliche di quest'anno”, spiega l'assessore ai Lavori Pubblici Ingrid Luciani. “Il primo passo sarà il progetto, che vorremmo realizzare insieme al Genio Civile della Provincia, visto che la strada serve buona parte del territorio”.

Ad entrare nel dettaglio è il dirigente del settore Lavori Pubblici Alessandro Paccapelo. “Saranno eseguiti – dice – lavori di consolidamento strutturale nella parte centrale del versante di valle. Si inseriranno nel terreno dei pali di cemento armato in modo da creare una paratia. Le parti dove si verificano gli smottamenti, sia a valle che a monte, saranno trattate con tecniche di ingegneria naturalistica (palizzate e reti) che consentiranno di ripristinare una condizione di sicurezza”.

“I problemi di questa strada – continua – non riguardano il progetto o il tracciato o la zona dove è stata costruita, ma il fatto che, a volte, certi interventi creano dissesti legati a movimenti locali del terreno. Gli smottamenti sulla carreggiata rendono pericoloso il tratto e necessaria la chiusura. Gli interventi che andremo a realizzare risolveranno il problema”.

Mezzo milione di euro la cifra stimata per realizzare i lavori. Di questi, 20 mila saranno necessari per il progetto. “Con il progetto in mano – fa sapere l'assessore Luciani – andremo alla ricerca di finanziamenti. Come Comune potremmo accendere un mutuo, ma trattandosi di una situazione di dissesto idrogeologico, proveremo a rientrare in qualcuno dei finanziamenti erogati dal Ministero dell'Ambiente e, ovviamente, chiederemo anche l'aiuto della Regione. Tenteremo tutti i canali possibili visto che l'impegno previsto è notevole”.

Quanto ai tempi – soldi permettendo – non dovrebbero essere lunghissimi. “Il progetto – conclude l'assessore – sarà pronto entro qualche mese. I lavori conterei di farli partire entro l'estate del prossimo anno. Quattro o cinque mesi dovrebbero essere sufficienti per realizzarli. Intanto, continuiamo con gli interventi di pulizia dei fossi per favorire il più possibile il drenaggio dell'acqua piovana”.


Francesca Pasquali

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