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Torneo Cavalleresco, Porta Marina vince il premio per il Miglior Corteo

SERVIGLIANO – Porta Marina ha vinto il premio per il Miglior Corteo assegnato nell’ambito del 51° Torneo Cavalleresco di Castel Clementino. La giuria non ha avuto dubbi: per riferimenti storici, bellezza degli abiti, portamento dei figuranti, il rione rossoblù ha superato i rivali, conquistando l’ambito riconoscimento che mette in risalto il lavoro di un anno intero delle sartorie delle contrade. Porta Marina, giunta seconda nella Giostra dell’Anello, vinta com’è noto da Porta Santo Spirito, mette nel proprio palmares l’importante premio frutto del lavoro corale del team coordinato dalle responsabili Michela Caraffa e Michela Minnetti. Nella piazza grande, il corteo di Porta Marina è stato presentato da un araldo d’eccezione: l’attore e regista Roberto Rossetti, calatosi alla perfezione nell’anno 1450. Tra gli abiti della sfilata a lungo applauditi, vanno segnalati quelli del console e della dama di Porta Marina, nuovi di zecca e realizzati dalla sartoria rionale (nove mesi di ricerche e lavoro) con la supervisione della sarta Giulia Marini, mentre al trucco & parrucco hanno pensato Antonella Paci e Ilenia Tosoni.

Un Torneo Cavalleresco da incorniciare per Porta Marina, che annovera nel proprio palmares anche la vittoria nel Torneo di calcetto e tanti secondi posti di prestigio conquistati, oltre che con la Giostra dell’anello, con i musici, gli alfieri, la taverna e i giochi storici. Un’annata super, quindi, caratterizzata anche dalle presenze record fatte registrare dalla Taverna della Civetta nei dieci giorni della rievocazione storica.

Dicevamo delle novità dei due abiti principali del corteo, tratti dai dipinti dei maestri del XV secolo. Le sontuose vesti indossate dal console Carlo Porfiri Perugini erano fedelmente riprese da uno degli affreschi conservati nel Pellegrinaio di Santa Maria della Scala a Siena. L’opera, realizzata da Domenico di Bartolo tra il 1443 e il 1444, rappresenta il Pranzo dei Poveri. “Il prezioso broccato della sopravveste – spiegano dalla sartoria – è realizzato da disegni di foglie d’acanto, tipici del tempo. La sopravveste e le caratteristiche maniche ad ali sono foderate in pelliccia, particolarità che conferisce il classico movimento a pieghe alla veste. Il farsetto è in broccato di seta nelle tonalità della terra, donando all’insieme una particolarissima varietà cromatica”. Prezioso ed elegante anche l’abito che ha indossato la dama Michela Minnetti, fedelmente tratto dal dipinto olio su tela di Piero del Pollaiolo della seconda metà del XV secolo. L’opera è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze, in cui viene raffigurata la Virtù della Fede.

“L’abito – aggiungono le responsabili della sartoria di Porta Marina – si compone della camicia in leggerissimo e candido cotone e della veste di sotto, realizzata con un preziosissimo broccato in seta verde. La sopravveste, di un raffinato damascato color crema, impreziosisce riccamente la figura donando prosperità al ventre, simbolo di femminilità e abbondanza. La scollatura è interamente ricamata a mano e arricchita di gemme e rubini, che ritroviamo nell’acconciatura e nel prezioso mantello in velluto di seta. La calzatura indossata dalla Dama, realizzata dai maestri conciatori rionali, è fedele al dipinto e si compone di fondo in cuoio rivestito in seta, passamaneria dorata e stringhe in preziosi velluti”.

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