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Scogliere più forti per difendere la costa. Partiti i lavori: nove mesi e 577 mila euro. Pasquali: "Benefici su lungo periodo"

PORTO SANT'ELPIDIO - Ci vorranno anni, forse addirittura venti, per vedere gli effetti dei lavori di manutenzione delle scogliere sommerse nel mare elpidiense. Un tempo necessario affinché quei tratti di spiaggia ogni anno un po' più mangiati dall'acqua possano beneficiare degli interventi che si svilupperanno nei prossimi mesi.

I lavori - presentati stamattina in conferenza stampa - saranno divisi in due fasi: una, per così dire, "esterna", che prevede l'arrivo dei massi, la loro pesa e il loro caricamento su dei pontoni (per ora se ne prevede uno ma, se necessario, ne arriverà un altro) e che si terrà in una zona del fiume Tenna. E una “interna”, che partirà a gennaio, con il trasporto e la messa a dimora dei massi. Le operazioni si concentreranno quindi sul materiale esistente, con il rimodellamento delle sagome originarie che negli anni hanno subito spostamenti a causa delle mareggiate che, soprattutto nell'ultimo decennio, si sono fatto più numerose e violente.

Il cantiere è partito ufficialmente oggi. Nove i mesi previsti per il completamento dei lavori che saranno eseguiti dalla ditta Carmar Sub di Ancona. L'auspicio, però, è che si riesca a fare prima dell'inizio della stagione balneare. I lavori riguarderanno tre tratti di mare: 300 metri in zona ex Fim e due tratti da 80 metri ciascuno più a sud, dal pennello sul fiume Tenna alle casette dei pescatori. 577 mila euro il costo complessivo, rispetto ai 730 mila a base d'asta. Con la somma risparmiata - assicurano gli amministratori - a cui si dovrebbero aggiungere i fondi promessi dalla Regione, si procederà al ripascimento dei fondali.

La sistemazione degli scogli è infatti solo una parte del progetto approvato dall'Amministrazione e presentato ad Ancona. A spiegare l'importanza di questa seconda fase è stato il titolare della Carmar Sub Antonio Di Cosmo che ha sottolineato come “le scogliere sommerse funzionano se associate ad un adeguato ripascimento”. E a Porto Sant'Elpidio un ripascimento “adeguato” non c'è mai stato. "Non per colpa del Comune - ha detto il sindaco Nazareno Franchellucci - che anzi, già dalla scorsa Amministrazione ha chiesto alla Regione la revisione del Piano di difesa della costa (1 milione 700 mila euro a spese del Comune più i fondi che dovrebbero arrivare dalla Regione), con l'introduzione di scogliere emerse come a Lido di Fermo e Porto San Giorgio, ma per l'assenza di risposte da Ancona”.

Un investimento, quello sulle scogliere sommerse, importante per le casse del Comune che, per sostenerlo, ha acceso un mutuo. “L'Amministrazione - ha spiegato l'assessore alla Difesa della costa Annalinda Pasquali - ha rispettato i tempi, impegnandosi, dopo l'approvazione del bilancio, a trovare le risorse per la manutenzione delle scogliere, che non veniva fatta da dieci anni. E' un importo molto impegnativo per il Comune, ma i benefici, visibili a medio e lungo termine, andranno a vantaggio dei balneari e della costa stessa”.

A vigilare sulla buona riuscita dei lavori, oltre a quelli dei dipendenti comunali, ci sarà anche un occhio speciale: un drone che, sorvolando le zone interessate, registrerà l'evoluzione degli interventi.


Francesca Pasquali

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