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Prostituzione, nomadi e microcriminalità, Vallesi: "Situazione sotto controllo". In arrivo la app per segnalare problemi e disservizi

PORTO SANT’ELPIDIO – E’ di ieri la notizia che, dopo l’esperienza di due anni fa, anche quest’anno il Comune non emanerà l’ordinanza antiprostituzione. Un problema, quello delle prostitute che “assediano” la Statale, molto sentito in città e che si intensifica d’estate.

“Il fenomeno – dice l’assessore alla Sicurezza Carlo Vallesi – ha alti e bassi, in base ai diversi periodi dell’anno. Al momento possiamo parlare di una presenza costante rispetto agli anni precedenti e localizzata lungo la Statale 16”.

Da anni il Comune cerca di arginare il fenomeno, non ottenendo però significativi risultati.

“Quello della prostituzione è un problema di carattere nazionale. La soluzione, perciò, non può arrivare solo da qui. Nella zona, la nostra Polizia locale è una delle pochissime ad effettuare pattugliamenti notturni, con l’obiettivo di contrastare l’attività. Vengono anche effettuati controlli sui documenti delle prostitute e, quelle già sottoposte a foglio di via, vengono fatte allontanare. Ricordo che, in base al regolamento comunale di Polizia locale, l’esercizio della prostituzione viene considerato reato ed è perciò soggetto a sanzioni. Per quest’estate sono in programma diversi pattugliamenti congiunti che vedranno impegnati, oltre a Polizia locale, Carabinieri e Polizia di Stato, anche la Divisione Anticrimine di Pescara, in modo da garantire un controllo capillare del territorio. Inoltre, saranno intensificati i controlli antiabusivismo sul lungomare, soprattutto nelle ore pomeridiane e serali, per contrastare fenomeni di commercio abusivo da parte di persone non autorizzate”.

Tornando alla prostituzione, con l’arrivo dell’estate la popolazione di Porto Sant’Elpidio aumenta in modo considerevole. La presenza di ragazze in abiti succinti lungo la principale via della città rischia di non essere un buon biglietto da visita.

“Si tratta di un problema in primis di ordine pubblico che crea difficoltà alla circolazione stradale, con macchine che improvvisano strane manovre, tra cui varie inversioni ad U lungo la statale, ed improvvisi e repentini rallentamenti che creano intralcio e costituiscono potenziali cause di incidenti. Ma è anche un problema di decoro: il più delle volte i rapporti vengono consumati nelle vie limitrofe alla statale, dove il giorno dopo sono ben visibili i residui della sera precendente. Non meno importante è la questione relativa allo sfruttamento delle prostitute e al ‘sommerso’ che ruota intorno a questo fenomeno”.

Alcuni fatti di cronaca raccontano una città soggetta ad episodi di microcriminalità, concentrati soprattutto in alcune zone. Gli elpidiensi possono stare tranquilli?

“Dalle informazioni in mio possesso non esistono assolutamente vie off limits in città. Pattuglie appiedate della Polizia locale controllano, secondo una specifica programmazione, i vari quartieri. In diversi giorni dell’anno vengono anche effettuati pattugliamenti notturni. Inoltre, la presenza delle telecamere che abbiamo installato funge da deterrente, oltre a fornire elementi utili per risalire ai colpevoli di certi tipi di reati. Le telecamere non sono la panacea di tutti i mali, ma forniscono comunque un supporto importante all’attività della Polizia locale e non solo”.

Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare della presenza di nomadi sul territorio comunale. Un problema senza soluzione?

“Da parte del Comune finora è stato fatto un grande lavoro. Abbiamo spostato verso ovest tutti i ‘panettoni’ di via Mar del Nord, per impedire ai nomadi di accamparsi lì, e ci siamo riusciti. Osservando gli spostamenti delle roulotte, abbiamo capito che ci sono zone in cui i nomadi preferiscono sostare. Stiamo cercando di rendere queste zone a loro inaccessibili. Ci siamo riusciti su quasi tutto il territorio, l’unica eccezione è via Mirafiori, zona industriale sud, che, per la conformazione della strada, è difficile da gestire. Quello che ci tengo a precisare è che non si tratta di provvedimenti presi contro i nomadi: esiste un articolo del regolamento di Polizia locale che proibisce il campeggio in tutto il territorio comunale e, ovviamente, si rivolge a nomadi e non nomadi, italiani e non italiani. Infatti, ci è capitato di allontanare anche famiglie italiane che stavano campeggiando dove non era consentito”.

Perché i nomadi danno tanto fastidio?

“E’ soprattutto un problema di decoro urbano: cucinare e stendere i panni all’aperto non è un bello spettacolo da vedere, soprattutto quando ci sono aree attrezzate per questo, e neppure i rifiuti che lasciano quando se ne vanno. Ripeto, non è una questione di etnia, ma un divieto del regolamento di Polizia locale, e da amministratore devo cercare di far rispettare la legge. Quando ci viene segnalata la presenza di nomadi in città cerchiamo di intervenire nel più breve tempo possibile, facendoli allontanare, li invitiamo ad andare via e se restano li multiamo”.

A proposito di segnalazioni, qualche giorno fa un consigliere comunale ha scritto su un social network di una situazione a suo avviso sospetta, fatto poi ripreso da un organo di stampa. Non c’è il rischio di creare allarmismo?

“Quando un cittadino vede qualcosa di sospetto, più che scriverlo su un social network, dovrebbe segnalarlo alle forze dell’ordine. Certo, quella che per me potrebbe essere una situazione potenzialmente pericolosa, potrebbe non esserlo per un’altra persona. Saranno poi comunque le forze dell’ordine, dopo le opportune verifiche, a determinare se il rischio c’era o no. A questo proposito, posso anticipare che a breve sarà operativa una app per consentire ai cittadini di segnalare al Comune problemi e situazioni di vario genere. Previa registrazione, sarà possibile inviare foto e avvertire gli amministratori che, ognuno per il proprio settore di competenza, provvederanno ad allertare i rispettivi uffici”.


Serena Murri

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