Stampa questa pagina

Poco ma buono: sulle tavole marchigiane arriva il vino novello

MARCHE - E’ scattato il via libera al vino novello marchigiano, che arriva sulle tavole in anticipo di quasi tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà assaggiare solo a partire dal 19 novembre. A dirlo è la Coldiretti Marche che sottolinea come la qualità si prevede buona, ma la produzione risulta in forte calo rispetto al passato, con poche decine di aziende che continuano a puntare sul vino da bere giovane.

All’origine del fenomeno c’è una serie di fattori: dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco dei prossimi sei mesi fino alla tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è più costosa i circa il 20 per cento rispetto a quelle tradizionali. Ma gli stessi vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello vengono oggi spesso utilizzati per produrre vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, ma che non presentano problemi di durata.

Il novello è nato negli anni '50 in Francia nella regione di Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla macerazione carbonica. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste.

Ironia della sorte il novello raggiunge il minimo storico proprio nell’anno che vede il raccolto 2015 di castagne marchigiane per la prima volta in ripresa dopo la vera e propria strage causata dagli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi.

Devi effettuare il login per inviare commenti

Articoli correlati (da tag)