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Il Biodistretto Picenum inizia a prendere forma

MARCHE - Biodistretto Picenum al centro del convegno che si è svolto domenica a Montedinove. Promotrice dell'evento Aiab Marche che è riuscita nel suo intento di realizzare una filiera di cibo che coinvolge sindaci, ristorazione e mense. A farne parte 70 aziende agricole e non agricole, 11 ristoranti e 22 comuni. Il convegno si è svolto nella cornice de Le vigne di Clementina Fabi, azienda biologica e certificata anche in cantina, che come ha spiegato la titolare, Loretta Maulo, è entrata a far parte del Biodistretto «con l'obiettivo di preservare la salute del consumatore finale».
Il primo a parlare del progetto del Biodistretto, è stato Antonio De Luca, Sindaco di Montedinove: «Due anni fa, come aziende, sindaci e ristoratori, abbiamo iniziato il percorso che ha portato l'attenzione della Regione sul Biodistretto. Come amministratori dobbiamo dare attenzione al territorio che è importante da curare. I prodotti li abbiamo. Servono i fatti».
Mirco Carloni, Assessore allo sviluppo economico e all'agricoltura, è così intervenuto: «Abbiamo fortemente voluto i distretti del biologico. Abbiamo creato una delibera per indicare cosa fare nei biodistretti, a partire dalle imprese. Il Biodistretto servirà a promuovere prodotti e aziende. La legge sull'enoturismo preparerà ad un grande progetto per il settore che include la mescita. Il distretto biologico diventerà occasione di marketing internazionale. Il distretto serve a creare comunicazione, riconoscibilità del prodotto e a promuoverlo. Sono oltre 2000 le imprese che fanno biologico. I distretti di prossimità sapranno mettere insieme le produzioni, tramutandole in punto di forza ma la logistica è fondamentale per la distribuzione».
Fondamentale, il rapporto tra istituzioni e aziende, ha sottolineato Cristina Murri vice presidente Aiab «il nostro obiettivo era l'intera filiera del cibo che arrivasse alla ristorazione e alle mense. Ci credevamo in tempi non sospetti, a partire dalle domeniche in campagna per far conoscere le varie realtà ma collegate fra loro per l'interscambio tra i clienti. Condivisione totale di quanto detto da Carloni».
Presente anche la Dirigente regionale Francesca Severini «il lavoro sui distretti -ha spiegato- è iniziato l'anno scorso, dando risorse per innescare il lavoro dei distretti e sostenere l'organizzazione.
L'altro step è quello dell'enoturismo con l'iscrizione delle imprese del settore all'albo degli operatori enoturistici. Ora ci sono tante possibilità di finanziamento dei distretti, con la Regione ma con fondi PNRR».
Al tavolo anche Lucio Spina, Vice Sindaco di Cupra con mensa certificata biologica: «Il Biodistretto è un elemento importante per lo sviluppo economico del territorio. Cupra ha 126 aziende agricole che da sole non possono avere sviluppo. Il distretto rappresenta un'opportunità, anche per rifornire le mense biologiche. Ora, serve una piattaforma di distribuzione per consumatori e produttori». L'idea del Biodistretto, con tante aziende dentro, è stato uno stimolo anche per il Sindaco di Offida, Luigi Massa: «A Offida il settore vitivinicolo è trainante e in grado di affrontare il mercato internazionale. Insieme possiamo a costruire il progetto che abbiamo condiviso e sostenere il biodistretto».
Il biologico fa comunità e ha una visione di agricoltura biologica, come ha ricordato la Vice Presidente Aiab Nazionale, Monica Coletta «abbiamo definito i biodistretti aree vocate al biologico dove creare un patto con produttori, enti, operatori. Il territoro è uno degli elementi di valorizzazione dei vini, noi lo chiamiamo bioterritoriale. Favorisce la transizione verso modelli più sostenibili di produzione e di costo. Io rappresento il Biodistretto del Chianti, abbiamo aree identitarie con 7 comuni che sono i luoghi del vino. È anche economia sociale e benessere del territorio».
In fine, il Presidente del Biodistretto Enzo Malavolta è così intervenuto: «Il Biodistretto è il nostro strumento per reagire alla globalizzazione. Serve una piattaforma per la distribuzione e la formazione delle aziende». In chiusura, il Dottor Mauro Mariani, specialista in malattie angiovascolari, vede il territorio come un paniere di prodotti, purché marchigiani «ricominciamo dal Biodistretto Picenum e la dieta mediterranea. Un piatto bilanciato, con verdura, frutta, cereali integrali e olio extravergine di oliva. Prodotti freschi e stagionali. A questo serve l'agricoltura biologica».

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