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Contratti istituzionali di sviluppo, Cesetti: “Il percorso frettoloso e opaco della giunta alimenta legittimi sospetti sulla regolarità della procedura"

MARCHE – “L'inadeguatezza di questa giunta che continua a non governare alcun processo ha fatto sì che molte comunità colpite dal sisma del 2016 resteranno escluse dalle risorse previste dai Contratti istituzionali di sviluppo, promossi dal governo per favorire la ricostruzione e la ripresa economica delle aree colpite dal sisma”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, commentando l’esito dell’istruttoria della Regione Marche e di Invitalia che ha finanziato solo venti progetti.
“Quanto accaduto – spiega Cesetti – è molto grave. In primo luogo, di fronte allo stanziamento di 160 milioni di euro previsti dal Cis, la Regione non ha adottato inizialmente alcun criterio di selezione, trasmettendo a Invitalia tutti i progetti pervenutigli dai territori, per un ammontare complessivo di 900 milioni di euro. Una decisione pilatesca, presa per non scontentare nessuno, ma che inevitabilmente ha dovuto fare i conti con il ministero, il quale ha invitato immediatamente la giunta a riformulare le sue proposte sulla base di criteri razionali ed efficienti”.
“Quanto accaduto poi – continua il consigliere dem – è perfino peggio. Ignorando gli appelli dell’Anci Marche e dell’Anci Piccoli Comuni affinché fosse possibile approfondire l’esito dell’istruttoria e, soprattutto, violando ogni elementare principio di trasparenza, l’operato della giunta regionale, da allora, si è caratterizzato esclusivamente per la ossessionata fretta di portare a termine la procedura. Basti pensare che il suo Nucleo di Valutazione, costituito appositamente a luglio, avrebbe valutato in un solo mese ben 130 progetti per quasi un miliardo di euro. Cosa che, come ben sa chi conosce i meccanismi della pubblica amministrazione, è praticamente impossibile. Ma non solo, dopo il richiamo del ministero, la giunta ha introdotto criteri aggiuntivi che fanno affiorare un evidente profilo di illegittimità sulla selezione operata, in quanto gli stessi sarebbero stati individuati successivamente alla presentazione dei progetti e quindi potenzialmente calibrati per operare decisioni opache a favore di un intervento piuttosto che un altro”.
“Dubbi e sospetti – conclude Cesetti – si rafforzano poi alla luce dei punti deboli che emergono a un’analisi più approfondita dei progetti approvati: la gigantesca sproporzione delle risorse assegnate ad alcuni territori rispetto ad altri, come la provincia di Fermo che ha ricevuto le briciole con Montegiorgio e Montefortino, il finanziamento di interventi ancora tutti da progettare e privi dei necessari co-finanziamenti, la costituzione di inspiegabili e illogici partenariati tra amministrazioni comunali, la mancata chiarezza sulla suddivisione delle risorse nelle collaborazioni tra il pubblico e il privato. Perché tanta fretta? Perché tanta opacità? Perché così poca partecipazione? Perché una così squilibrata distribuzione delle risorse che ha lasciato indietro tante realtà? Sono interrogativi a oggi senza risposta, su cui bisognerà far luce anche con riferimento all'operato del governo che ha avallato l'operazione. In tal senso, opportuna e necessaria appare l'iniziativa dei parlamentari marchigiani del Partito Democratico”.

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