PORTO SAN GIORGIO - Piazza Bambinopoli sarà servita da un chiosco destinato alla produzione e vendita di alimenti e bevande e servizi igienici. L’Amministrazione comunale intende affidare in concessione l’area comunale per la realizzazione della struttura. Si farà ricorso alla procedura ad evidenza pubblica con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. I gestori dovranno anche occuparsi del servizio di pulizia e manutenzione dei servizi dell’area, compresi i giochi. Nella specifica delibera approvata sono riportate le principali indicazioni necessarie.
La licenza commerciale relativa al chiosco è di tipo “temporaneo” e viene riconosciuta solo per la durata della concessione. I beni immobili vengono affidati in regime di concessione con completa assunzione del rischio di impresa da parte del privato. Gli interessati dovranno provvedere, a proprie ed esclusive spese, all’acquisto e del chiosco e del modulo servizi igienici, non sono consentite occupazioni del suolo pubblico ulteriori. Dovranno inoltre provvedere a proprie spese, nella fase di installazione dei manufatti, alla piantumazione di 4 palme e di un carrubo. La pulizia dei servizi igienici dovrà essere giornaliera durante i periodi di apertura. Secondo le indicazioni la custodia dell’area dovrà essere garantita nonché la pulizia di tutta la piazza con onere di manutenzione e mantenimento, compresa la riparazione derivante da eventuali danni ai giochi. Il canone da porre a base di gara è fissato a 5.000 euro annui. Il bando dovrà prevedere la possibilità di scomputare i costi delle strutture dal canone in conseguenza di un piano di ammortamento.
Tra gli obblighi del concessionario, l’attività dovrà essere esercitata almeno per il periodo dal 1 aprile al 15 ottobre, minimo 5 giorni su 7, con un’apertura giornaliera minima di 8 ore. E’ vietata la vendita di bevande in bottiglie di vetro ed il posizionamento, all’interno o all’esterno del chiosco, di slot machine, macchinette per il gioco d’azzardo, giochi elettrici o elettronici di qualsiasi genere e la vendita di biglietti assimilabili ai cosiddetti “Gratta e vinci”.