Servigliano, corso di formazione per “Operatore della ristorazione, sala e bar” per contrastare l'abbandono scolastico

SERVIGLIANO - Un corso di formazione professionale della Regione Marche con fondi europei Fse per “Operatore della ristorazione, sala e bar”, organizzato dall’associazione Wega, dedicato ai ragazzi fino a 16 anni e con diploma di scuola media, della durata di 3 anni, con 1100 ore all’anno tra insegnamento teorico effettuato nella struttura della scuola media ed un’ampia parte pratica che si terrà nell’Hotel S. Marco. Iniziato lunedì 25 settembre. Rilascerà un attestato di qualifica professionale riconosciuto a livello nazionale. Sarà completamente gratuito, compresi materiali scolastici, spese di trasporto ed eventuali divise per le parti pratiche. Molte le aziende del settore ristorativo e turistico già disponibili ad accogliere gli allievi per gli stages. Oltre 35 le richieste per i 22 posti disponibili. Un percorso che mira a mettere riparo alla dispersione scolastica, a far ritrovare motivazioni e opportunità di lavoro a quegli adolescenti che hanno abbandonato i canali classici della scuola o non hanno trovato in essa un ambiente a loro consono. Obiettivi non solo la preparazione tecnica dei giovani ma anche un sostegno alla dimensione emozionale ed affettiva alla base della motivazione e dell’apprendimento, offrendo la possibilità di cercare nuove strade al percorso di vita personale. Progetto che mira a creare a Servigliano un nuovo polo formativo con percorsi professionalizzanti alternativi alla scuola tradizionale, che attraverso una didattica prettamente laboratoriale, consentono di acquisire competenze altamente aderenti alle richieste del mondo lavorativo.

La presentazione è stata fatta nell’Hotel S. Marco, con la presenza del proprietario e gestore Cristian Cordari, del presidente Wega Domenico Baratto che ha illustrato i contenuti e gli obiettivi, del vice sindaco di Servigliano Danilo Viozzi, del vicepresidente della Provincia Stefano Pompozzi, del consigliere regionale Francesco Giacinti, del presidente regionale Acli Maurizio Tomassini e di don Franco Monterubbianesi. Da tutti sottolineata la validità del corso per dare altre opportunità formative ai ragazzi che hanno abbandonato i canali classici della scuola, creando una preparazione molto pratica in un settore che offre buone opportunità di lavoro come quello turistico e ristorativo, sul quale deve puntare il rilancio del territorio nel dopo sisma. Quindi attenzione alle fragilità come ha ricordato don Franco che ha anche annunciato un importante progetto di “Distretto di Economia Sociale delle Terre dei Farfensi” che coinvolge 11 comuni. Il corso è anche un antidoto ad eventuali devianze giovanili e va a colmare un vuoto che si crea con l’abbandono scolastico come sottolineato da Giacinti e rilevante la possibilità di continuare il percorso, alla fine, nei canali scolastici classici come ha notato Pompozzi. Baratto ha sottolineato che grazie alla collaborazione della Cna, i ragazzi avranno una preparazione sulla sicurezza alimentare e su quelle competenze necessarie per aprire anche un’attività ristorativa propria.

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Settembre 2017 11:50

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