"La sera... particolarmente". Le opere di Ubaldo Bartolini al Tomav di Moresco

MORESCO - Molti quadri di Ubaldo Bartolini sono dedicati ai paesaggi della sera, si soffermano sulla calma avvolgente del tramonto o sui bagliori cristallini della luna. Quella che viene in mente è la poesia di Giovanni Pascoli, “La mia sera”, l’emozione per la fine di una giornata tempestosa, un approdo che apre al miracolo.

Le vedute sono incantevoli perché pausate dalle maglie del silenzio, sono spazi leggeri come “cirri di porpora e d’oro”. Spesso a risaltare è il procedere a piedi di figure in lontananza, tragitti che sembrano riprendere racconti antichi. Sono istanti di vita che si appoggiano quasi per caso.

Le storie, però, appaiono inafferrabili come le tonalità della sera che fondono, in una specie di magma riposante, le rocce, i boschi, le acque. Bartolini descrive i riverberi intimi della natura dove i contorni sfumano insieme ai residui di colori abbaglianti. Ciò che è impossibile percepire è qualsiasi tipo di tono stridente perché con la sera s’infoltisce il silenzio, il riposo, oppure, per riprendere ancora Pascoli, la “pace”.

Ogni dipinto sembra un giuramento di fedeltà ai ricordi, un bacino di tregua che sboccia come risucchio di cose inutili e di ossessioni. Persino l’aria abbassa i contrasti tra le luci e le ombre, modellando una prospettiva che non ferma lo sguardo, ma invita al viaggio. I rumori laceranti si soffocano nella colata dei toni vitrei della natura e danno tempo, a chi osserva, d’immaginare la propria sera.

La mostra sarà visitabile dal 2 agosto al 6 settembre nei seguenti orari: da venerdi a domenica 18-20 sabato 18-20 e 21.30-23.


Ubaldo Bartolini - Biografia

Ubaldo Bartolini nasce a Montappone nel 1944 ma poi si trasferisce a Macerata. Dopo il suo esordio concettuale, avvenuto tra la fine degli anni ‘60 e la seconda metà degli anni ‘70, fonda con Mariani Di Stasio Abate e Piruca, il movimento “anacronismo” che sotto la guida critico filologica di Maurizio Calvesi si impone tra la fine degli anni 70 gli anni 80.

Tra le sue piu' importanti mostre: Galleria Toselli Milano 1975, Galleria Pio Monti Roma 1980, Sala Protomoteca Campidoglio Roma a cura M.Calvesi 1991, Galleria Maniero Roma a cura di Lorenzo Canova 2000, Museo civico Colloredo Mels Recanati a cura di M.Calvesi 2002, Istituto Italiano di Cultura Chicago a cura di FrancescaValente 2003, Galleria Il Planetario Trieste a cura di Edward Lucie-Smith 2005, Museo Michetti Francavilla a mare a cura di M.Calvesi 2006, Galleria Maniero “la dimora del ratto”a cura di Paolo Balmas 2008. Inoltre espone a tre Biennali di Venezia nel 1982, nel1984 e nel 2011, all'Hirshhom museum di Washington nel 1985, alla Quadriennale di Roma nel 1986 e nel 1999, alla collettiva “Novecento” a cura di Maurizio Calvesi alle Scuderie Papali del Quirinale nel 2000 e nel 2007 partecipa alla mostra “il settimo splendore” Palazzo della Ragione Verona.

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